T-innova ha tra i suoi obiettivi lo sviluppo di servizi per il territorio, a partire dalle reti territoriali e dai progetti scolastici di alternanza scuola lavoro e di incubazione di impresa. Lo scopo è creare sinergie con le scuole, per agire sulle future risorse umane, in modo che siano stimolate già oggi alla proattività richiesta dal mercato del lavoro e all’imprenditorialità necessaria soprattutto al sud. Qualunque cosa scelgano di fare e chiunque decidano di essere, i giovani studenti hanno il diritto ai sogni e a dar voce alle loro idee innovative. Per questo T-innova prova a stimolare queste idee attraverso business games, ovvero giochi di business in cui piccoli gruppi si “sfidano” simulando un’impresa vera. Ma il gioco è una cosa seria e i ragazzi della 1^C Liceo (classico ad indirizzo scientifico) del Liceo Oriani lo hanno capito bene.
Grazie all’opportunità data dalla Dirigente Scolastica – Prof.ssa Angela Adduci – e grazie alla collaborazione delle docenti referenti del percorso di alternanza di questa classe – Prof.ssa Dicanio e Prof.ssa Mascoli -, abbiamo potuto realizzare un progetto in cui i liceali potessero cimentarsi con la creazione di start-up innovative. Due incontri intensi e pieni di partecipazione. Nel primo incontro, dopo una prima fase di accoglienza e orientamento per sondare la progettualità futura dei ragazzi, sono stati spiegati gli argomenti propedeutici al business game: cos’è un’impresa, principali tipologie di società, principali agevolazioni e incentivi per le start-up al momento attive, contratti di lavoro, modelli di sviluppo di idee imprenditoriali (Business Model Canvas e Business Plan); senza entrare troppo nello specifico, i partecipanti hanno avuto le nozioni essenziali per lavorare allo step successivo e subito dopo è stata data loro la consegna di lavorare in piccoli gruppi su idee di start-up innovative nell’ambito dell’agroalimentare (tema portante del percorso). A casa si sono impegnati a creare una vera azienda, utilizzando gli strumenti forniti e soprattutto approfondendo i vari aspetti del business, cercando di essere quanto più aderenti alla realtà (ad esempio hanno studiato il sito del bando regionale NIDI). Nel secondo incontro, dopo aver completato i lavori, ogni gruppo ha illustrato la propria idea ed è stato lasciato spazio al dibattito-confronto tra loro.
Il risultato? Innanzitutto una partecipazione altissima e profonda, dimostrata dalle domande e risposte e dalla ricchezza dei lavori, pieni di particolari e analisi critiche. In secondo luogo, un vero lavoro in team, realizzazione del cooperative learning, unito ad una sana e stimolante competizione. Non da ultimo, idee imprenditoriali in fase embrionale, che nulla hanno da invidiare alle start-up dei giovani più grandi. Così abbiamo assistito alla nascita di:
- una struttura agricola e allo stesso tempo turistica (un parco agricolo) con l’aspirazione di una holding, magari troppo grande per essere una start-up, ma estremamente innovativa e radicata nel territorio, con livelli alti di attenzione all’ambiente, all’ecosistema e alle persone;
- un’azienda agrituristica che unisce la concretezza della coltivazione e dell’allevamento (biologici), l’ospitalità di un ristorante a km 0 e la promozione dei giovani musicisti locali;
- un’industria di produzione di oggetti in bioplastica, con tanto di fornitura data dai prodotti di scarto di altre industrie e di innovazione tecnologica nei processi produttivi (comprendendo la ricerca e sviluppo);
- una pasticceria vegana a Corato, l’idea dal business plan più dettagliato e realistico, frutto di un confronto con adulti che gestiscono una pasticceria realmente esistente e di un’analisi del bisogno (non c’è una pasticceria vegana a Corato) ragionata.
Come consulenti, come adulti e come cittadini pugliesi, siamo davvero felici di questo breve ed intenso percorso. Abbiamo potuto verificare che i nostri giovanissimi studenti hanno tanto da dare, idee da sviluppare e regalare al territorio, hanno entusiasmo e voglia di fare, hanno capacità di comprendere concetti apparentemente difficili per loro e possono dar vita a gruppi di lavoro efficienti ed efficaci. Al di là dei benefici educativi di questa esperienza, insiti nella stessa, ciò che colpisce è la facilità con cui uno stimolo ben fornito possa attecchire e creare risultati che superano le aspettative. Molti di loro faranno altro nella vita (medico, diplomatica, avvocato, ingegnere…), ma l’esercizio dell’impresa è esercizio a creare valore, è confronto con limiti e opportunità della realtà che ci circonda a livello lavorativo e questo è ciò che i ragazzi ci hanno dimostrato di aver imparato prima di tutto.
Nadia Saponara